All'indomani di ogni tragedia è facile dire: "Si poteva far questo", "si poteva fare quest'altro".
-Ma passano i giorni e il silenzio cala sulle storie delle vittime -
La società si rianima di routine quotidiana, e i mass media ci infarciscono di storielle vere o presunte che ci fanno appassionare, indignare e dimenticare i problemi reali.
Parlo chiaramente a titolo personale e non ho né la presunzione di rappresentare alcuno, tantomeno ho voglia di scagliarmi contro coloro che nulla hanno fatto per evitare simili tragedie.
In un paese ancora scosso che non ha dimenticato il dramma che ha colpito diverse famiglie del posto, la nuova tragedia pone degli interrogativi seri e fa crescere in maniera esponenziale il malcontento verso la mancata prevenzione.
A più di un mese dal drammatico incidente di Antonio Arnone, non è ancora cambiato nulla sulla SP 11, anzi al contrario, si sono verificati ulteriori incidenti fortunatamente non letali come successe lo scorso 20 Gennaio ad Antonio.
Non giriamoci attorno, non facciamo gli ipocriti. Non è cambiato niente. E questo non possiamo permetterlo!
Lo dobbiamo prima di tutto a loro che hanno pagato con la vita delle scelte mancate;
lo dobbiamo a noi affinché i nostri coetanei non corrano rischi nell'immediato.
Ma lo dobbiamo anche al domani dei nostri figli.
Cambiare lo status quo di una strada pericolosa del nostro paese è un dovere di tutti! E' inaccettabile che una strada importante come la SP 11 che collega diverse frazioni di Sassano e di passaggio per diversi cittadini dei paesi confinanti versi ancora in quelle condizioni.
E altrettanto inaccettabile è il fatto che la rassegnazione verso il "tanto non cambierà nulla" prenda il sopravvento.
Di chi sono le competenze?
Come attirare l'attenzione di chi ci amministra, riguardo una strada pericolosa del territorio Sassanese?
Seppur le competenze si estendono a livello provinciale su quella strada viaggiano gli abitanti di Sassano, quindi è un dovere amministrativo salvaguardare i cittadini, intervenendo anche provvisoriamente con la messa in sicurezza del manto stradale in questione, augurandoci che PRESTO la provincia si ricordi di noi...
Perchè: - “Cambiare si può”- vero?! E cosa aspettiamo?!
Cittadini Valdianesi, il futuro è nelle nostre mani. Basta semplicemente crederci di più e mettere spalle al muro coloro che, pagati dai nostri soldi, siedono in comode poltrone, mentre noi “popolo-bue” ci assoggettiamo alla rassegnazione.
Marco Arnone
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