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Probabile caso di malasanità: una 27enne di Sanza perde due gemelline al nono mese di gravidanza


18-02-2012

Malasanità, sfortuna, destino. Tutto dipende dai punti di vista. Una prima verità la stabiliranno le indagini che la Compagnia Carabinieri di Sapri sta conducendo su un drammatico e doloroso fatto di cronaca accaduto lo scorso 24 gennaio e portato alla luce dalla famiglia di una 27enne di Sanza vittima di un probabile caso di malasanità.
Una partoriente che al nono mese di gravidanza ha perso le due gemelline che portava in grembo. Una storia sconvolgente raccontata con le lacrime agli occhi dalla sorella della giovane partoriente. Tutto è accaduto tra la notte del 23 gennaio ed il pomeriggio del 24, tra gli Ospedali Immacolata di Sapri e Rummo di Benevento. La giovane partoriente, dopo una gravidanza non del tutto semplice, avverte dei dolori che man mano si intensificano; preoccupata avverte telefonicamente il medico ginecologo in servizio presso il nosocomio di Sapri, medico che l’ha seguita durante i nove mesi di gravidanza, con visite a studio privato a cadenza mensile ed a pagamento, che rassicurandola le consiglia di assumere un farmaco che blocchi le eventuali contrazioni, la vasusuprina, rimandando la visita al mercoledi successivo, così come programmato in precedenza presso il proprio studio. La donna segue la prescrizione del ginecologo ma con il passare delle ore si accorge che i dolori piuttosto che lenirsi aumentano pericolosamente finché, in piena notte, corre in ospedale, a Sapri, accompagnata dal marito. Dopo un esame ecografico ed una serie di consultazioni tra il ginecologo di turno e le ostetriche in servizio, viene rassicurata sulla buona salute delle due bambine preannunciandogli un trasferimento presso l’Ospedale Rummo di Benevento per ulteriori controlli ed eventualmente per l’imminente parto. Così, durante la giornata del 23 gennaio, nel primo pomeriggio viene trasferita a Benevento. A questo punto ancora una circostanza particolare. La donna arriva al “Fate Bene Fratelli” dove, naturalmente non è attesa e quindi, dopo un ulteriore giro di telefonate e consultazioni, viene portata presso l’azienda ospedaliera G. Rummo.
Appena lasciata in accettazione gli accompagnatori, tra cui una ostetrica in servizio a Sapri, vanno via senza accertarsi neppure dello stato di salute della paziente. Una serie di analisi ed ecografie e quindi l’amara notizia: le bambine sono morte. Da quanto riferisce la sorella della partoriente, così come dichiarato dagli ostetrici, almeno da tre giorni.
A questo punto un lungo pomeriggio ed una notte di dolore e stenti per arrivare ad un parto naturale dei due feti già morti. La stessa zia, che ha assistito al parto, riferisce che le due gemelline erano entrambe strozzate dal cordone ombelicale al momento della nascita. Insomma una tragedia assurda ed un dolore senza fine per la giovane mamma. Una vicenda dai contorni ancora poco chiari che dovranno essere portati alla luce nell’inchiesta in corso visto la formale denuncia presentata dalla giovane donna nei confronti dell’azienda ospedaliera dell’Immacolata di Sapri. Per la cronaca le due bambine, gemelline monozigoti, Sara e Marianeve, pesavano alla nascita rispettivamente 2,100 chilogrammi ed 1,800 chilogrammi. L’Ospedale Rummo di Benevento ha provveduto all’esame autoptico sui due corpicini ed i risultati dell’esame saranno resi noti entro 90 giorni. La famiglia ha provveduto al seppellimento delle due gemelline a Benevento. Nel frattempo la famiglia, con l’ausilio di un noto studio legale, ha sporto denuncia e naturalmente chiede di conoscere la verità sull’accaduto e le eventuali responsabilità. Un caso di malasanità? Un maledetto caso del destino? La sfortuna? La speranza ora è che si diano delle risposte ad una giovane madre distrutta dal dolore.

tratto da: www.radioalfa.it




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