Il Dirigente Regionale della Giovane Italia, Giuseppe Rinaldi, interviene sulla crisi del Governo Berlusconi. Il giovane Rinaldi, Vice Sindaco del Comune di Montesano Sulla Marcellana, sull’argomento dichiara: “E’ sicuramente inopportuna una crisi governativa, come quella generatasi, in una fase congiunturale economica, finanziaria e di politica europea come quella che stiamo vivendo. Dalle prossime dimissioni di Berlusconi e di conseguenza dalla caduta del Governo, i cui esiti sono ancora tutti da verificare, l’Italia nel panorama comunitario non ne esce rafforzata ma viene ulteriormente sottoposta a speculazioni, in primis finanziarie, contro le quali bisogna difendersi”. Il giovane esponente del movimento giovanile del PDL continua: “La crisi di Governo viene da lontano ed è anche una crisi del centro destra tutto che non ha rappresentato a pieno, nel corso di questi anni, la forza che le urne gli avevano concesso. Ritengo che la diaspora finiana rappresenti la prima e più forte causa di questa crisi governativa del centrodestra unitasi a un ritardo nell’avvio della fase congressuale all’interno del PDL che positivamente oggi è in atto. Inoltre, troppi “lacché della politica”, anche nel centro destra, si sono dimostrati inadeguati a rappresentare le istanze dei cittadini e ad offrire l’immagine positiva e pregnante che il Popolo della Libertà rappresentava e che può e deve ancora rappresentare essendo l’unico grande partito in Italia capace di sintetizzare culturalmente le grandi tradizioni moderate, conservatrici, liberali, cattoliche che hanno caratterizzato la storia del centro-destra italiano e di inserirsi nel discorso più ampio del Partito Popolare Europeo”. Conclude il Vice Sindaco: “Bisogna urgentemente modificare la legge elettorale reintroducendo il voto di preferenza ancor più dopo aver preso atto che i “nominati” cambiano bandiera con estrema facilità senza rendere conto ai propri elettori e che proprio questi avventati cambi, le cui ragioni sono sterminate e non sempre politiche, decretano in Italia la fine parlamentare dei Governi. In secondo luogo, non perdere mai di vista che il mandato elettorale è prius e che solo la volontà sovrana dell’elettore legittima pienamente i Governi ad esercitare il proprio lavoro. Quindi, se è in parte accettabile un nuovo governo tecnico a tempo determinato per superare la fase difficile che vive l’Italia ed offrire risposte celeri all’Europa e ai mercati, difficilmente si potrebbe condividere e sostenere una composizione governativa che includa tutti i partiti presenti in Parlamento”. |