Chi tocca il campanile muore. Ed ecco che una proposta di buon senso scatena le critiche di chi si erge a rivoluzionario dell’ultima ora. E genera anche qualche battutina sarcastica di chi è uso salutare con abbracci pubblici gli amministratori, salvo riservare parole di biasimo a chi è critico nei confronti di questa brillante classe dirigente. Tanto brillante che nemmeno si è accorta di aver svenduto, per meri interessi personali o di poltrone, le potenzialità socio-economiche del territorio, facendo scadere il tempo delle vere possibilità di rilancio di un comprensorio messo alle strette da una crisi durissima, della quale forse ancora non abbiamo conosciuto il risvolto più amaro.
Non si valuta, pertanto, la svendita di un’intera vallata alle logiche dei potentati politici, ma ci si accanisce contro chi, per salvare il salvabile, cerca di avanzare una proposta di puro buon senso. Si adducono ragioni di campanile o d’ipotetica centralità territoriale, fingendo di non sapere che, per anni, si è pervicacemente negata la possibilità, di fatto, di adibire un sito di propietà pubblica a sede del Distretto Sanitario. Che dire allora dei locali, di proprietà comunale, in fitto a Poste Italiane S.p.A. a Trinità, per la sede della Filiale, un ufficio con nessun rapporto diretto con il pubblico? Che dire del piano terra, del 1° ed del 2 ° piano dell’ex Palazzo di Giustizia, in via Mezzacapo, di proprietà comunale, per molti anni dati in fitto all’INPS, ed oggi utilizzati anche dal Piano Sociale di Zona, fino a poco tempo fa ubicato in altri locali privati presi in fitto? Che dire del caso, forse unico in Italia, di una Sede comunale centrale, il Municipio, data in fitto all’INPS e abbandonata per un anonimo palazzone, l’ex Palazzo di Giustizia, in via Mezzacapo? Che dire, infine, dell’impossibilità di espansione strutturale dell’attuale Poliambulatorio ASL perché costruito su un suolo, scelto e messo a disposizione dell’Amministrazione Comunale, ubicato vicino ad una preesistente linea elettrica ad alta tensione? Queste scelte non venivano fatte da chi adesso ancora amministra?
Nella nostra “umile” proposta non vi era nulla di scandoloso o di poco documentato. Nemmeno la presunta centralità territoriale reggerebbe, se tutti i cittadini fossero in grado di raggiungere con facilità una qualsiasi ipotetica sede del Distretto Sanitario, così com’era stato suggerito nel nostro comunicato. Nella nostra “umile” proposta, inoltre, abbiamo toccato il tema della necessità di accorpamento dei servizi sanitari, del disagio dei degenti a fronte della dicotomia Sant’Arsenio-Polla, dell’ingente impiego di danaro pubblico per i locali presi in fitto da privati. E, infine, non abbiamo fatto altro che registrare, implicitamente, la non consona proposta di Polla che ha scatenato le giuste reazioni - queste sì - dell’Amministrazione di Sala Consilina. Qualcuno vuole fare le barricate o la rivoluzione a causa della nostra proposta? Ebbene, noi diciamo che forse sarebbe stato meglio fare le barricate o la rivoluzione quando il nostro territorio veniva espropriato della capacità di incidere sulle politiche provinciali, regionali e nazionali. Quando, caso unico in Italia, veniva sospeso il traffico ferroviario sulla linea Sicignano-Lagonegro, il 1 Aprile 1987, 24 anni fa! O, ancora, quando le nostre terre venivano invase dai rifiuti tossici, nel silenzio assordante delle istituzioni, o quando il Tanagro esondava libero a ogni pioggia, lasciando decine di famiglie nella disperazione. Queste minacciate barricate, invece, somigliano molto di più alle tavole imbandite per gli allegri pranzetti delle gite fuoriporta della domenica. E queste scampagnate, siatene certi, dureranno fintanto che dureranno i banchetti messi a disposizione dagli stessi potentati politici ai quali si è delegato il futuro del nostro territorio pur di poter continuare a ballare allegramente con le quaglie (troppo rischioso farlo con i lupi per i nostri cuordileone!) o a sedere comodamente su di una poltrona (o più di una) purchessia, anche a distanza di decenni dall’ultimo “aggancio”, indipendentemente dalla casacca indossata prima e dopo, perché l’ideale “politico” resta immutato: mantenere il fondoschiena a stretto contatto con il comodo sedile.
Pisacane fu il teorizzatore in Italia di quella che sarebbe poi diventata la "propaganda del fatto", ovvero l'azione avanguardista che genera l'insurrezione, l'esempio che consente l'innesco per il propagarsi della necessaria rivoluzione sociale e da questo la necessità di impegnarsi fisicamente e attivamente nell'impresa rivoluzionaria.
Carlo Pisacane (patriota) – Wikipedia
Roberto De Luca
|