Una formula diplomatica e pietosa per velare una triste e tragica realtà. Uno spiraglio sulla verità che il tempo ha a poco a poco ma inesorabilmente stabilito, è all’improvviso apparso nei giorni scorsi attraverso un fax indirizzato al sindaco di Teggiano proveniente da Zelo Surrigone nel Milanese il quale dava notizie di un soldato di Teggiano del quale era stata ritrovata una piastrina militare. La piastrina è stata consegnata oggi al Sindaco di Teggiano, Michele Di Candia dal dr. Antonio Respighi di Zelo Surrigone, un paesino di mille persone in provincia di Milano. Il dr. Respighi - ex sergente degli alpini ed ora membro del direttivo Associazione Nazionale Alpini di Milano - la scorsa estate con altri 8 camper, e la moglie Gianna fece un viaggio in Russia, che prevedeva una visita ai luoghi che sono stati teatro delle operazioni militari del Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR) e successivamente dell’ARMIR (Armata Italiana in Russia). Il 29 luglio, ci ha raccontato il dr. Respighi, avevamo in programma di raggiungere il campo di prigionia di Uciostoje, nella regione di Tambov (circa 330 km a sud-est di Mosca), ma, per mancanza di segnalazioni, a Miciurinsk ci accorgemmo di avere già superato Uciostoje. Essendo già all’imbrunire decidemmo di pernottare ai margini di un parco a Miciurinsk. Si presentò un giovane uomo che, per difficoltà di lingua dei nostri compagni di viaggio, non fu compreso e fu quasi allontanato da qualcuno del gruppo, pensando che fosse un importuno. Mia moglie Gianna, che parla russo, capì, invece, che quel giovane parlava di qualcosa riguardante i soldati italiani. Lo richiamammo perciò presso il nostro camper. Ci disse di avere vari oggetti della seconda guerra mondiale ed in particolare piastrine di riconoscimento di soldati italiani. Gli chiedemmo se ce le avrebbe consegnate per restituirle ai familiari in Italia. Rifiutò e gli chiedemmo allora se lo facesse per soldi, dal momento che noi non eravamo disposti ad un commercio di sentimenti. Rispose che non lo faceva per soldi ed allora iniziò una lunga trattativa. Terminata la nostra quasi ‘supplica’ il giovane fece una telefonata e se ne andò. Stavamo ancora rammaricandoci per avere perduto una importante occasione, pensando di non essere riusciti a convincerlo, quando egli ritornò e pose delle gavette contenenti diverse piastrine sul nostro tavolino. Tra quelle piastrine una appartiene ad un giovane soldato Teggianese arruolato il 18 luglio 1938. Sulla piastrina infatti è possibile leggere: Indiano Vincenzo di Francesco e La Maida Maria Classe 1918 Matr. 8485 – 39 – C. Per sessantacinque anni il fratello Indiano Angelo ed il nipote Vassallo Cono che ancora vivono a Teggiano non hanno saputo nulla della sorte toccata al loro congiunto se non che era dato per disperso sul fronte russo Miciurinsk, una cittadina della regione di Tambov a sud est di Mosca dove fra il 1941 e il 1945 c’era un campo di prigionia internazionale con relative fosse comuni. Secondo dati del Ministero delle difesa e di Onorcaduti, in quel campo nel 1943 morirono 4.178 soldati italiani. Domenica 25 aprile, il Sindaco di Teggiano, Michele Di Candia, nel 65° anniversario della liberazione, consegnerà la piastrina di riconoscimento appartenuta al soldato Indiano ai propri familiari. La cerimonia si terrà durante la SS. Messa celebrata alle ore 8,30 dal parroco Don Cono Di Gruccio in San Marco di Teggiano. La scelta non ha caso è ricaduta sulla frazione teggianese dove domenica si terranno i festeggiamenti in onore di San Marco Evangelista.
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