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Polla - Scatta l'inchiesta dopo il super itervento all'ospedale su un paziente di Padula


06-07-2004

La direzione sanitaria dell'ospedale di San Leonardo ha aperto un'inchiesta interna sul caso di Nicola C., il 74enne che, dopo essere stato sottoposto ad un intervento al Ruggi, presentato come unico al mondo, è stato poi ricoverato, in condizioni gravissime, all'ospedale di Polla Lo ha reso noto lo stesso direttore sanitario Federico Pagano, precisando che l'inchiesta mira «ad accertare la dinamica degli avvenimenti».

L'anziano era stato operato al Ruggi il 25 giugno dal dottore Carmine Napolitano, per anni primo aiuto del professor Huscher al San Giovanni di Roma e da poco più di un mese in forza alla Chirurgia Generale dell'ospedale di San Leonardo. Napolitano aveva eseguito la resezione di due neoplasie sincrone (una al rene, l'altra al colon sinistro), asportando, in laparoscopia, anche il surrene. Un intervento presentato, in corso di conferenza stampa, come unico al mondo. Il paziente si era ripreso bene e, dopo meno di dieci giorni di degenza, era stato dimesso sabato mattina. Poche ore dopo l'arrivo a casa, si era però sentito male. Le sue condizioni sono rapidamente peggiorate, fino a spingere i familiari ad accompagnarlo all'ospedale di Polla.

Il 74enne è stato rioperato nella mattinata di domenica a causa di una peritonite acuta. Ed è attualmente ricoverato, in prognosi riservata, presso la divisione di Rianimazione. Le sue condizioni sono particolarmente critiche ed i familiari, sotto choc ed in ansia per la salute del loro congiunto. Pagano, che ha avviato un'inchiesta interna per capire cosa sia potuto accadere, prende le difese di Napolitano e dell'intervento laparoscopico, l'unico, si precisa in una nota, a cui il paziente, date le sue delicatissime condizioni di salute, poteva essere sottoposto. «L'intervento trova nella chirurgia laparoscopica e mini invasiva una via preferenziale rispetto alla tradizionale tecnica del taglio addominale. Il paziente presentava tutte le caratteristiche di idoneità per questa tecnica. Peraltro il dottore Napolitano proprio per questo era stato individuato dal medico curante come unico referente per l'intervento - spiega il direttore sanitario - L'operazione con la tecnica tradizionale sarebbe stata devastante per la vasta apertura di campo operatorio, per la necessità di dover intervenire in almeno due fasi, per il rischio anestesiologico che già in queste condizioni era stato classificato di livello 3, e per i postumi chirurgici legati alle condizioni di immunodepressione tipiche di un paziente portatore di duplice neoplasia». Il direttore sanitario del Ruggi ha poi ribadito che, all'atto delle dimissioni il paziente era in buone condizioni di salute: «La complicazione che si è verificata alcune ore dopo la dimissione non è verosimilmente imputabile ad un errore tecnico dell'operatore, ma può rientrare nelle complicanze, peraltro rare ma possibili, in soggetto defedato, tipiche di queste tecniche chirurgiche». Intanto le condizioni del 74enne di Padula non sono affatto buone. L'uomo ha gravissimi problemi respiratori e cardiologici e, proprio per questo, i camici bianchi di Polla hanno preferito riservarsi la prognosi, in attesa di verificare come evolva il decorso post-operatorio.

Fonte: La Citta di Salerno



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