2/16/2009 Sala Consilina

Vallo di Diano: per il caciocavallo guerra del latte. Caseifici contro allevatori: ingredienti non tutti dop

È guerra, nel Vallo di Diano, tra le aziende zootecniche, rappresentate dalla Coltivatori Diretti e dalla Confagricoltura, ed i caseifici del comprensorio, iscritti all'Ismecert, l'istituto, con sede a Napoli, che controlla la qualità del latte e dei suoi derivati. Motivo: il caciocavallo silano doc (denominazione di origine controllata) che, secondo gli allevatori locali, non sarebbe confezionato con latte di esclusiva provenienza dalle stalle valdianesi. Un'accusa che i produttori del silano doc respingono appieno perché ”infondata e del tutto falsa”. I prodotti caseari doc sono soggetti ad accurati controlli periodici da parte dei competenti organi regionali che - afferma l'imprenditore caseario di Montesano, Catello Gallo, consigliere di amministrazione del Consorzio Caciocavallo Silano - «rendono impossibile l'uso di latte che non provenga dagli allevamenti del luogo». Nel disciplinare concernente la produzione del doc ci sono norme rigidissime il cui mancato rispetto, anche se minimo, comporta la immediata revoca dell'autorizzazione all'uso del marchio, con conseguente denuncia penale per frode commerciale. Fra l'altro, nel Vallo di Diano, sono soltanto tre i caseifici produttori del caciocavallo silano, per il cui confezionamento viene lavorato in totale non più di una sessantina di quintali di latte al giorno a fronte dei 6/700 quintali di quello prodotto, quotidianamente, dalle aziende zootecniche valdianesi. Tale latte, peraltro, è fornito soltanto dalle stalle del Vallo di Diano affiliate all'Ismecert, ovvero allo stesso istituto napoletano di controllo cui sono iscritti i caseifici produttori del doc. Ed è questa una ragione in più -afferma l'imprenditore caseario Catello Gallo- «per dimostrare l'infondatezza dell'accusa che ci viene mossa. Per il doc utilizziamo soltanto latte locale di altissima qualità, quello certificato, appunto, dall'Ismecert, i cui controlli sono severissimi e avvengono con periodica frequenza». Ciò detto, il consigliere di amministrazione del Consorzio Caciocavallo Silano (ente che ha la sua sede amministrativa a Cosenza e quella rappresentativa ad Arenabianca di Montesano) sottolinea che «la Coltivatori Diretti e la Confagricoltura farebbero bene, invece che muovere accuse infondate e false, ad impegnarsi per modernizzare le aziende zootecniche del Vallo di Diano, così la qualità, peraltro già buona, raggiungerebbe parametri ancora migliori».

GIUSEPPE LAPADULA

tratto da: www.ilmattino.it

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