“L'Ente si esprime sul nuovo Piano Ospedaliero ed espone critiche e proposte in un deliberato”.
La Comunità Montana Alburni esprime preoccupazione su molti punti del nuovo Piano Ospedaliero regionale in fase di approvazione da parte del Ministero della Salute.
In primis discutono l'esclusione dell'ospedale di Roccadaspide nella rete d'emergenza ospedaliera così come dell'Ospedale Civile di Agropoli. Chiedono inoltre l'istituzione di una seconda Asl a Sud della Provincia di Salerno, individuando in Sapri il punto di riferimento.
Il drastico taglio alla spesa sanitaria sta mettendo in ginocchio nosocomi come quello di Battipaglia, per il quale si teme la chiusura, considerato da sempre centro nevralgico per emergenze di ogni tipo e per migliaia di utenti.
«La provincia a Sud di Salerno ne esce penalizzata – dichiara l'ex assessore Mario Mottola e promotore del deliberato -. Il Piano Ospedaliero triennale ha un obiettivo importante che è quello di riqualificare e razionalizzare il servizio sanitario della nostra regione in questo però non è stato dato peso all'assenza, molte volte, di un'efficiente rete di collegamenti. Decine di comuni dell'entroterra cilentano e anche alburnino, già penalizzati dalla loro collocazione geografica, si ritroveranno isolati. Si allungheranno così i tempi di intervento sulle emergenze e a pagarne saranno i cittadini».
L'iter sul disegno di legge per l'intervento triennale del piano ospedaliero è iniziato il 23 marzo 2007. Con la delibera numero 460 si è iniziati a lavorare sul disavanzo e sulla riqualificazione del Servizio Sanitario della Campania. A novembre 2008 con 34 voti favorevoli e 17 contrari il Consiglio Regionale della Campania ha approvato a maggioranza, con il voto contrario dell’opposizione, il disegno di legge. Le Asl nella nostra provincia si riducono a una, ubicata a Salerno. Gli ospedali di Roccadaspide e Agropoli escono dalla rete delle emergenze, l'ospedale di Oliveto Citra viene configurato di primo livello. Il deliberato della Comunità Montana Alburni si aggiunge a rafforzare i già numerosi emendamenti inoltrati sul nuovo piano ospedaliero regionale.
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