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Graziano (PDL): rispetto alla crisi alla comunità montana centro sinista grottesco e paradossale


19-01-2009

GRAZIANO (PDL): RISPETTO ALLA CRISI ALLA COMUNITA’ MONTANA CENTRO SINISTRA GROTTESCO E PARADOSSALE.

“Dopo lo spettacolo oltremodo vergognoso che ci hanno offerto vorrebbero pure farci la morale”, non usa mezzi termini Giovanni Graziano, noto esponente del popolo della libertà del Vallo di Diano, ritornando sulla crisi politica che continua ad affliggere la comunità montana a seguito dell’elezione di Raffaele Accetta alla presidenza. Graziano si riferisce ai commenti postumi degli esponenti del centro sinistra rispetto alla spaccatura consumatasi all’interno della coalizione che ha avuto come scenario l’assemblea generale dell’ente montano ma che riflette la situazione politica generale. Sull’incresciosa vicenda è intervenuto subito il consigliere regionale Donato Pica, accusato dalla controparte di aver tenuta una condotta ambigua e sottotraccia, che, rivendicando un ruolo istituzionale e non di mediazione partitica, auspica la generale assunzione di responsabilità per la ricomposizione della crisi e la governabilità dell’ente. Non ha esitato a rispondere l’assessore provinciale Arenare, finito sul banco degli imputati quale vero manovratore della prova di forza che ha portato all’elezione di Accetta, che ha rivendicato il senso di responsabilità per aver data una guida alla comunità montana così come imposto dalla legge.
“Come al solito – è il pensiero di Giovanni Graziano – siamo al grottesco ed al paradossale. Sembra quasi che i noti esponenti del centro sinistra locale siano avulsi dalla crisi politica ed istituzionale in cui versano non solo la comunità montana ma tutti gli enti locali, dimenticando che gli unici veri responsabili sono solo ed esclusivamente loro. E poi, dalle dichiarazioni che si sono affrettati a rilasciare, si capisce chiaramente che l’unica preoccupazione che davvero li affligge è quella di ricomporre la coalizione in vista della prossima tornata elettorale e non certamente di far funzionare le istituzioni per rendere un giusto servizio al territorio. Se così non fosse – sentenzia lapidario il coordinatore comprensoriale del partito di Fini – non si capisce come mai ci si accorge solo oggi che la comunità montana è priva di una guida così come il consorzio di bacino e quant’altro”.
Ma la situazione politica che si è venuta a delineare desta preoccupazione dalle parti del centro destra, preoccupazione manifestata per bocca dello stesso Giovanni Graziano.
“E’ certamente preoccupante – riprende Graziano – il fatto che si versi in una situazione di stallo senza via d’uscita che di fatto blocca lo sviluppo e l’emancipazione del territorio, però nel contempo riponiamo piena fiducia nel senso di responsabilità dei cittadini che a breve vorranno dare un colpo di spugna ad un quadro politico, disegnato dal centro sinistra, oggettivamente riprovevole”.
Non ha fatto mancare la sua voce l’assessore provinciale Angelo Paladino che ha assunto l’iniziativa di scrivere una missiva al coordinatore provinciale del partito democratico chiedendo l’intervento dei vertici provinciali. Neppure la posizione di Paladino sfugge alle critiche del coordinatore di An.
“L’iniziativa di Paladino – è il commento di Giovanni Graziano – ha tutto il sapore di ammissione di incapacità a venire fuori da una gravissima crisi. Quello che sfugge all’assessore provinciale è che qui non è in gioco l’unità del centro sinistra, che poco importa alla gente, ma il funzionamento delle istituzioni e l’interesse del territorio. Per questo – conclude il dirigente del popolo della libertà – non si capisce perché dovrebbe intervenire un dirigente di partito che poco ha a che vedere con gli enti istituzionali del nostro territorio”.




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