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Il rogo di Montesano: ĞIn quel materassificio eravamo pagate con pochi euroğ
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17-06-2008
Ancora un'udienza ieri mattina al Palazzo di Giustizia nell'ambito del processo a carico dell'imprenditore calabrese, Ugo Maceri, titolare del materassificio ”Bimaltex” di Montesano sulla Marcellana ed unico imputato per la morte delle due operaie, Giovanna Curcio, non ancora sedicenne di Casalbuono, e Annamaria Mercadante, 45 anni, di Padula, perite nel tragico incendio sviluppatosi all'interno dell'opificio il 5 luglio del 2006. L’udienza prossima si svolgerà il 10 luglio prossimo Come le precedenti, anch'essa è stata riservata all'audizione dei testimoni citati dalla pubblica accusa rappresentata dal sostituto procuratore della Repubblica, Carmine Olivieri. Quattro i testi ascoltati nell'udienza di ieri, presieduta dal giudice, Paola Lombardi: le ex operaie del materassificio, Loredana Monaco e Marianna Panico, il sindaco di Montesano, Antonio Manilia ed un amico di Ugo Maceri. Hanno tutti, più o meno, confermato quanto in precedenza già dichiarato ai magistrati. Dei testimoni, per ovvi motivi, le più emozionate sono apparse le due ex dipendenti della ”Bimaltex” scampate al tragico incendio. Con quelle di ieri, hanno avuto intanto termine le audizioni dei testimoni chiamati in causa dalla procura della Repubblica. A partire dalla prossima udienza sfileranno dinanzi ai giudici i testi che saranno indicati dalla difesa delle due operaie perite nell'incendio, difesa rappresentata dagli avvocati del Foro di Sala Consilina, Giacinta Guerra e Renivaldo Lagreca. Qualcuno ha anche accennato ai salari di fame corriposti dall'imprenditore calabrese. Si è saputo, così, che Giovanna Curcio, la più giovane delle due vittime, percepiva appena un euro e cinquanta centesimi per ogni ora lavorativa, mentre le due operaie superstiti, Loredana Monaco e Marianna Panico, ascoltate ieri, come già detto, nelle vesti di testimoni, venivano pagate, rispettivamente, con tre euro e con due euro e cinquanta all'ora. Tutto senza alcuna copertura assicurativa e in assenza delle norme di sicurezza previste dalla legge.
GIUSEPPE LAPADULA
tratto da: www.ilmattino.it |
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