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Montesano sulla Marcellana: La magia dei quaderni aperti
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16-06-2008
Sica va in pensione, lunga lezione nella scuola del Vallo La magia è quella forza che, senza saperne spiegare il perchè, stabilisce legami coinvolgenti tra le persone. Mago è chi quel fluido di affettività e di intelligenza sprigiona per cementare rapporti umani.
Magia - per sposare le suggestive riflessioni dell’antropologo Paolo Apolito - è quella che in tantissimi anni ha accompagnato l’attività di dirigente scolastico di Angelo Sica. Magia che nulla ha a che fare con il sortilegio e l’occulto, ma molto, questo sì, con la razionalità e la responsabilità pubblica, grazie alla quale il Circolo didattico di Montesano sulla Marcellana è diventato fulcro della vita culturale di un territorio (il Vallo di Diano), laboratorio della sua identità, fondato sul rigore di un vasto progetto didattico e pedagogico. L’età burocratica ha fermato Angelo Sica.
Va in pensione il direttore scolastico (ma molto presto entrerà in scena l’operatore culturale e il promotore di nuove iniziative) congedandosi dai suoi bambini e dai suoi docenti con l’ultima fatica della scuola: un lavoro di ricerca, teatralizzato dai bambini, sulle streghe. Applausi, commozione ed emozioni nel giorno che ha fatto coincidere la fine dell’anno scolastico con il completamento della carriera del direttore Sica, il dirigente, per entusiasmo più bambino dei bambini che hanno frequentato le aule di quel Circolo. «Averli messi al centro della scuola - ha detto - è l’unico credito che riconsoco di aver maturato in questi anni...».
Gli appalausi e le testimonianze di affetto gli hanno dato ragione. Un messaggio positivo (come tutti quelli che ha cercato di spiegare e far condividere in questi anni agli alunni) accompagnava il lavoro sulle streghe («Serafina, la strega della Grottella»): liberarsi dai pregiudizi e dalle superstizioni, impegnarsi attraverso la cultura per il riscatto e l’autonomia del Sud.
Proprio questo era il tema del convegno a conclusione della applauditissima rappresentazione dei bambini. Difficile evocare teorie, padri nobili della cultura meridionale quando sul campo, versato nella fatica della formazione, c’era lì l’esempio di una scuola che ha saputo farsi comunità ed educazione permanente alla responsabilità.
E allora, meglio parlare di quella scuola e del suo direttore, come ha fatto l’assessore provinciale Angelo Paladino («un punto di riferimento per il territorio») e come ha ribadito Renato D’Angiò («la sfida della scuola è consegnata alla capacità di far lievitare esperienze come quella di Montesano»). Meglio evocare la magia della razionalità, come ha fatto nel suo intervento Paolo Apolito.
Per esprimere convinzioni e sentimenti, meglio ancora affidarsi, come ha fatto nel suo intervento il senatore Alfonso Andria, alla delicatezza di un poeta come Gibran che mette in scacco l’irreversibilità del tempo giacchè «l’eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo e sa che l’oggi non è che il ricordo di ieri e il domani il sogno di oggi...». Quel domani che, sposando le parole di Andria, è già adesso per il direttore-bambino.
tratto da: www.ilmattino.it |
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