Padula: una contrada non servita dall’ acquedotto pubblico
Nel comune di Padula in via Pozzi (la strada che corre sull’ argine del fiume Calore ) una nutrita schiera di case (più di una ventina) non è servita dall’acquedotto pubblico. Sono anni che la gente in casa utilizza acqua emunta da pozzi, la cui bontà è ancora da accertare. Purtroppo l’ articolo pubblicato dalla rivista AltroDiano “Dove vanno a finire le acque reflue del Vallo?” ha messo in luce che l’acquifero risulta inquinato in molte zone del Vallo Di Diano, e questo ha messo in allarme gli abitanti di questa zona. La questione dell’acqua potabile è stata più volte segnalate all’amministrazione comunale a nche se in via ufficiosa e soprattutto in periodo di campagna elettorale, ma fino ad oggi nessuno ha preso qualche iniziativa per risolvere la questione. Il tema dell’acqua potabile non è un problema solo del terzo mondo, ma è un problema anche italiano come si evince dalla situazione presa in esame. La gente utilizza l’acqua potabile per cucinare, lavare, ecc. Utilizzando acqua potenzialmente inquinata si mette a serio rischio la salute pubblica. e si mettono a rischio questi nostri concittadini e li si espone alle patologie dovute all’utilizzo di acque inquinate: colera, ecc.
Alcuni abitanti della zona hanno preso la decisione di non utilizzare l’acqua dei pozzi per cucinare, per lavare le verdure, e quindi sono costretti a recarsi presso delle fontane pubbliche con damigiane, bottiglie e taniche a fare rifornimento. Ovviamente questa situazione risulta essere assai incresciosa e sta suscitando il malumore della gente del posto, la quale si vede privata di un diritto essenziale come l’acqua. I cittadini sperano vivamente che la situazione possa essere risolta nel più breve tempo possibile vista l’urgenza .
S. M. |