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Anche la Lombardia avrà il suo Sentiero “Pier Giorgio Frassati”


29-04-2008

COMUNICATO STAMPA
 
SOTTO L’EGIDA DEL CAI, SARÀ LA 14ª REGIONE AD AVERE UN TALE PERCORSO TEMATICO
Anche la Lombardia avrà il suo
Sentiero “Pier Giorgio Frassati”
Si trova tra Córteno Golgi (BS) e Aprica (SO) il percorso dedicato al giovane beato
che dell’andare in montagna faceva anche un motivo di elevazione spirituale
 
Aprica, 27 aprile 2008. Il 23 e 24 agosto prossimi s’inaugurerà, alla presenza delle delegazioni regionali degli altri Sentieri Frassati d’Italia, il Sentiero “Beato Pier Giorgio Frassati” della Lombardia. Si tratta di un percorso alpino dedicato all’esemplare figura di cristiano e alpinista del giovane torinese Pier Giorgio Frassati, morto a 24 anni nel 1925 e beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1990.
 
L’iniziativa
L’iniziativa, che rientra sotto l’egida del CAI nazionale, è nata due anni fa, proposta dal past president CAI e Club Arc Alpin Roberto De Martin al parroco di San Pietro Aprica Don Augusto Azzalini ed è coor­dinata dal responsabile nazionale del Progetto “Sentieri Frassati” Antonello Sica.
Nel dettaglio, il Sentiero Frassati della Lombardia congiungerà il minuscolo borgo di Sant’Antonio di Córteno Golgi (BS), nei pressi della chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate (1127 mslm), con la chiesetta alpina dedicata a San Carlo Borromeo (1920 mslm) presso il Rifugio CAI Valtellina di Aprica (SO), arrivando a superare i 2000 mslm nella zona dello Zappello dell’Asino. A San Carlo sono dedicati in zona altri monumenti, come la cappella (o santella) lungo l’antica Strada Valeriana a San Pietro, dove l’allora arcivescovo di Milano, in visita pastorale, il 27 agosto 1580 fece sgorgare una sorgente d’acqua freschissima.
Si tratta di un percorso alpino di notevole bellezza e suggestione, che consente di ammirare in un colpo solo le più importanti vette lombarde: dalla lunga catena delle Alpi Retiche (Badile, Céngalo, Disgrazia, Scalino, Palù, Zupò, Bernina, Ortles-Cevedale, ecc.), al Gruppo Adamello (Presanella, Aviolo, Baitone, Adamello, Corno delle Granate, Adami, ecc.), fino alle più vicine Alpi Orobie Nord-est, al limite delle quali si trova il percorso medesimo (Telènek, Sèllero, Torsolazzo, Pasò, Palabione, ecc.). Dalla panoramica zona dello Zappello dell’Asino, sul crinale dove c’è il disco orografico posato dal CAI Aprica, si possono abbracciare inoltre, in un solo colpo d’occhio, gran parte della Valtellina e il braccio di Valcamonica che dal Passo Aprica scende a Édolo. Se la giornata è particolarmente limpida, si può persino scorgere a ovest, lontana 200 km, la grande piramide del Monte Rosa.
Dopo i sopralluoghi preliminari, effettuati già l’anno scorso, nell’ultima riunione del Comitato “Sentiero Pier Giorgio Frassati”, riunitosi di recente ad Aprica e costituito da Aprichesi e Cortenesi alla guida di Don Azzalini, si sono pianificate le azioni da intraprendere per la miglior riuscita dell’evento. Tra queste alcuni lavori di sistemazione del sentiero, la realizzazione e la posa di apposita segnaletica, la predisposizione di un pieghevole illustrativo, la situazione patrocini e finanziamenti, una bozza di programma per il 23-24 agosto.
 
 
I Sentieri Frassati d’Italia
"Montagne montagne montagne, io vi amo." Questa dichiarazione d'amore, così profondamente semplice e intensa, è di Pier Giorgio Frassati (1901-1925) il giovane torinese - beatificato nel 1990 e socio, tra l'altro, anche del Club Alpino Italiano - che "amava la montagna e la sentiva come una cosa grande, un mezzo di elevazione dello spirito, una palestra dove si tempra l'anima e il corpo". In tutto il suo agire, e perciò anche nell'aspro fascino dei monti, Pier Giorgio ha sempre ben palesato la quotidiana ricerca di Dio: "Ogni giorno m'innamoro sempre più delle montagne - scriveva ad un amico - e vorrei, se i miei studi me lo permettessero, passare intere giornate sui monti a contemplare in quell'aria pura la Grandezza del Creatore". Una contemplazione arricchita dalla gioia per la compagnia degli amici e intensificata dal raggiungimento di vette sempre più alte: "Sempre desidero scalare i monti, guadagnare le punte più ardite; provare quella gioia che solo in montagna si ha".
Con la sua testimonianza di vita profondamente incentrata - per dirla in sintesi - sulla "carità gioiosa", nella quale trovava ragione e alimento ogni suo impegno (dal sociale al familiare, dal religioso al politico) Pier Giorgio Frassati ha in fondo tracciato "il sentiero" per tutti quei giovani che davvero, come diceva lui, vogliono "vivere e non vivacchiare". All'indomani della beatificazione è stato, perciò, del tutto naturale, all'interno del C.A.I., pensare di dedicargli proprio un sentiero, magari in ogni regione d'Italia, piuttosto che la cima di un monte, come peraltro aveva già fatto in passato il padre De Agostini in Patagonia. Con il motto "Per incontrare Dio nel Creato" abbiamo dunque iniziato, nel 1996, da Sala Consilina (in provincia di Salerno) con il "Sentiero Frassati della Campania", regione dalla quale l'idea era partita. Da allora quasi ogni anno è stato aperto un nuovo "Sentiero Frassati", come si può vedere dall'elenco delle inaugurazioni. Non vorremmo, però, che una rapida scorsa all'elencazione dei sentieri sinora dedicati a Pier Giorgio Frassati desse l'impressione che tutta quest'iniziativa sia imperniata intorno ad una mera rievocazione della figura - peraltro esemplare - del giovane beato piemontese. Tutt'altro! Fin dal suo nascere, la dedica a Pier Giorgio Frassati di un sentiero eletto in un ambiente ricco ad un tempo di valori naturalistici, storici e religiosi ha voluto rappresentare, per quanti a vario titolo vi hanno preso parte, un'autentica esperienza di vita, nel solco della sua testimonianza. E qui la parola dovrebbe andare, innanzi tutto, ai tanti amici che vi hanno fino ad oggi lavorato con passione, affidando il vero senso di questa esperienza a quel simbolico ma intensissimo gesto di benedire ogni nuovo sentiero mescolando le acque provenienti da tutti i precedenti percorsi. Per tutti valgano qui, le parole che Vito Oddo, allora Presidente del C.A.I. di Siracusa, ebbe a dire per l'inaugurazione del "Sentiero Frassati" più meridionale d'Italia: "Dedicare un sentiero al Beato Frassati può sembrare quasi un atto di egoismo. E' come se si volesse dedicarlo a noi stessi, alla passione per la montagna e all'amore verso la natura che condividiamo, in quanto soci del C.A.I., con Pier Giorgio Frassati. In realtà è un atto di amore verso Colui che ha creato queste cose e che, nella sua infinita bontà, donandoci l'esempio di Pier Giorgio, ha voluto ricordare che la vita deve essere arricchita da altri valori. Da quella fede e da quella capacità di impegnarsi nel sociale e a favore di chi ha bisogno che ha illuminato il cammino di Pier Giorgio Frassati."
 
Chi era Pier Giorgio Frassati
Pier Giorgio Frassati, di origini borghesi, espresse il suo entusiasmo giovanile in idee e azioni di forte impronta spirituale e dedicò le sue migliori energie agli ammalati, fino al punto da rimanere probabilmente contagiato dalla poliomielite fulminante e morirne in pochi giorni. (vedere la biografia nel file allegato)
 
Alcuni siti per approfondire la conoscenza della figura di Pier Giorgio Frassati e l’iniziativa dei Sentieri Regionali a lui dedicati:



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