Tre mesi di reclusione per Vito Gallo, 6 mesi, invece, per Gaetano Fortunato, da aggiungersi alle pene definitive già comminate: questa la sentenza emessa dal gup Orio nell'ambito dell'udienza preliminare nei confronti di 14 persone coinvolte in un'inchiesta della Dda su una serie di cessioni di stupefacenti avvenute nell'ambito dell'attività del clan del Vallo di Diano specializzato nel traffico internazionale di droga. Ieri mattina, i gup, accogliendo le richieste avanzate dai legali di Vito Gallo, ritenuto il capo della gang ed oggi collaboratore di giustizia, e Gaetano Fortunato, i penalisti Enrico Giovine e Franco Dente, ha emesso la sua sentenza di patteggiamento, grazie anche al via libera arrivato dal pm. Il gup Orio, nel frattempo, dovrà decidere la data della nuova udienza preliminare nei confronti delle altre dodici persone coinvolte. Il giudice, infatti, per un legittimo impedimento di uno degli indagati, si è visto costretto a rinviare a nuovo ruolo il procedimento. Nelle prossime settimane arriverà agli interessati la nuova fissazione dell'udienza. Questo filone d'indagine riguarda reati legati alle cessioni di quantitativi di cocaina, eroina ed hascisc, avvenute tra il 1995 ed il 1998. Sulla base di queste accuse la Dda ha così chiesto il rinvio a giudizio di Roberto Laino, Dalmazio Raffaele Casella, Felice Balsamo, Vito Gallo, Pietro Garone, Angelo Ramunno, Gaetano Fortunato, Antonio Di Rosa, Carmine Glielmi, Moahamed Tayeb Nejiba, Giuseppe D'Ambrosio, Cosimo Faniello, Romano Benito e Pietro Gallo. Anche in questo caso il processo si basa sulle rivelazioni fatte dai collaboratori di giustizia Vito Gallo, Roberto Laino e Dalmazio Raffaele Casella, indicati dagli inquirenti come i capi e gli organizzatori del vasto traffico di stupefacenti che, nella seconda metà degli anni '90, interessò la zona del Diano. |