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Il vescovo Spinillo: è un flagello anche le Chiesa deve combattere
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05-12-2007
«Siamo di fronte ad un vero e proprio dramma sociale dalle enormi proporzioni». E' il vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro, mons. Angelo Spinillo, a rompere gli indugi e, di fronte agli ultimi arresti registrati nel Vallo di Diano, chiama anche la Chiesa diocesana ad assumersi le sue responsabilità. «L'emergenza droga - continua il presule - è un male che ci sta ormai condizionando nella serenità del vivere quotidiano. Qui non si tratta più di episodi sporadici, bensì siamo di fronte ad un fenomeno che sembra effettivamente aver coinvolto l'intero tessuto della nostra società e la Chiesa deve essere impegnata in prima linea nel costruire una mentalità diversa, capace di dare soprattutto ai più giovani la concretezza che non c'è bisogno di paradisi artificiali per risolvere i propri problemi esistenziali ed impegnarsi, invece, a sentirsi parte integrante della società». Aggiunge il presule: «Tutti insieme dobbiamo fare di più per intercettare le richieste di aiuto che ci vengono da più parti che, se inascoltate, possono causare drammi che tolgono serenità ed armonia ad intere famiglie». Non è la prima volta che Spinillo interviene su tematiche sociali. Qualche giorno fa, infatti era intervenuto in seguito ad un episodio di cronaca che aveva visto protagonisti due rumeni, arrestati per sequestro di persona e induzione alla prostituzione. Il vescovo, condannando la violenza, aveva invitato a non criminalizzare il popolo rumeno, facendo di ogni erba un fascio. ro.col.
tratto da: www.ilmattino.it |
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