Perdono i comparti produttivi trainanti dell’agricoltura e del tessile-calzaturiero, va meglio il comparto delle costruzioni, dove però cala l’indotto. Bene il commercio e il comparto ricettivo, aumentano i servizi che tuttavia restano carenti in un’ottica di sviluppo economico. E’ quanto emerge dallo studio “Il sistema produttivo nel Vallo di Diano: analisi strutturale e dinamiche”, che esamina il percorso dei settori economici del comprensorio, dal 1991 al 2006.
La pubblicazione, a cura della dottoressa Antonietta Iannibelli con la supervisione del docente di Statistica presso l’Università di Siena Roberto Gambassi, si inserisce nell’ambito del Progetto del P.I. Certosa di Padula “Agenzia per lo sviluppo del Vallo di Diano: Sviluppo sostenibile nella filiera turistico-culturale”, affidato dalla Comunità Montana Vallo di Diano, all’associazione di imprese RTI Mercury – Leader – Enco.
Considerando solo il periodo dal 2001 al 2006, secondo lo studio, i settori agricolo e zootecnico stanno progressivamente perdendo volume sia in termini di unità locali che di addetti. E’evidente l’arretramento del settore agricoltura che nel 2001 rappresentava il 30,4% delle unità locali totali del Vallo di Diano mentre cinque anni dopo, il suo “peso” è sceso al 25,3%. Le aziende agricole sono diminuite del 12%, in particolare nei seminativi e negli allevamenti, meglio gli ortivi. L’analisi prende in considerazione anche l’andamento in ognuno dei 15 comuni valdianesi.
L’agroalimentare dal 2001 al 2006 è cresciuto complessivamente del 13,7% ma tale risultato è stato inferiore a quello registrato sia dalla Provincia (+15,4%) che dalla Regione (+19,4%). Nel Vallo è evidente un aumento netto dell’industria per la trasformazione della carne (+128,6%), mentre regge quella lattiero casearia.
Il tessile – calzaturiero, complessivamente considerato, ha subito nel Vallo di Diano perdite del -3,8%, più marcate di quelle registrate nella Provincia di Salerno (-1,2%). Nonostante le maggiori potenzialità di crescita emerse nel decennio precedente, il settore attraversa un periodo sfavorevole..
Confermato un buon andamento del comparto delle costruzioni ( +13,5)%, anche se si assiste ad un ridimensionamento dell’indotto, contenuto dalla carpenteria metallica.
Il commercio ( +15,3%) e i servizi ( +23%) crescono, in particolare il commercio all’ingrosso e i servizi informatici e sanitari. Scarso miglioramento nei servizi di trasporto. Tuttavia l’avanzamento del terziario è condizionato dal necessario recupero di un gap iniziale notevole, che appare ancora non sufficiente per una trasformazione del territorio ad una economia del terziario.
Lo studio evidenzia infine la crescita del settore alberghi e ristoranti nel Vallo di Diano ( +24,3%), nella Provincia (+28,3%) e Regione Campania del (+26,5%), ma si tratta di attività ancora non del tutto avviate e dunque non quantificabili in termini di ricadute economiche ed occupazionali. |