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Usura, assegni «sporchi» e nuovi indizi.
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09-03-2007
La presunta gang degli strozzini del Vallo di Diano messa al tappeto da un pool di investigatori al comando del maresciallo dei carabinieri di Sala Consilina Daniele Perucci. Proprio al comando del sottufficiale della stazione dei carabinieri di Sala Consilina, infatti, e coordinato dal capitano Giuseppe Costa, il "pool" degli investigatori del Vallo di Diano ha dato scacco matto all'usura del Vallo di Diano, portando alla luce un giro illegale di affari di svariate migliaia di euro, entrando nel santuario della "banca nera" dove sono stati rinvenuti documenti ritenuti di fondamentale rilevanza, tra cui atti relativi a fallimenti di aziende e bilanci di decine di attività industriali in evidente difficoltà economica. Una squadra che, su disposizione del sostituto procuratore della repubblica di Sala Consilina Carmine Olivieri, ha operato incessantemente per due anni e molto è valsa l'esperienza accumulata dal maresciallo Perucci nel corso della sua attività condotta, in precedenza, nella Piana del Sele, che lo visto impegnato in operazioni dirette contro la criminalità organizzata. Un lavoro certosino, fatto di professionalità e competenza, che alla fine ha dato i suoi frutti. In carcere, infatti, accusati del reato di usura ed estorsione sono finite, come si ricorderà, ben sei persone tra Sala Consilina e Padula. Un lavoro che ha prodotto un dossier di circa seicento pagine dove è riassunta la storia di tanti imprenditori, quasi tutti di Sala Consilina, che sarebbero stati costretti a dichiarare bancarotta dopo essere stati ridotti sul lastrico dai presunti usurai, scoperta con l'ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, che avrebbero squarciato il velo su un fenomeno che, nel Vallo, trova da anni una sua ramificazione articolata e profonda. Un'inchiesta che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe riservare altre sorprese. Nell'indagine, infatti, risultano coinvolte altre cinque persone, tra cui una insospettabile casalinga, sui cui nomi gli inquirenti mantengono il più assoluto riserbo. Il lavoro del maresciallo Perucci non conosce soste.
Rocco Colombo
tratto da: www.ilmattino.it |
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