Nome in codice Golden Trips - Gite dorate è questo il nome dato all’ultima maxi operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Sala Consilina in sinergia con la Procura della Repubblica di Lagonegro. Scattata all’alba di stamane, i militari hanno eseguito 8 misure cautelari, di cui 4 in carcere e altrettante agli arresti domiciliari per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti in abitazioni. NIKOLIC DALIBOR, CL 1973, DURDEVIC GORDANA IVANOVIC DAVOR del 1970, PATTUSI CINZIA, 1974, BRAIDICH NATALINO 1983, PETROW JADRANKA 1972, PETROW KENDI CL 1984, FIDATO COSIMO 1958, questi i nomi degli arrestati tutti disoccupati e nullafacenti. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP presso il Tribunale di Lagonegro, su proposta della locale Procura della repubblica che ha pienamente condiviso le risultanze delle indagini condotte dal personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia salese. I destinatari dei provvedimenti, quasi tutti di nazionalità croata, abitano nelle province di Roma, Napoli, Latina e Catanzaro. L’attività investigativa è stata avviata a seguito di un furto in abitazione - poi degenerato in rapina -commesso nel lontano 28 dicembre 2009 a Montesano sulla Marcellana. In quella occasione, gli autori del fatto hanno violentemente percosso l’anziana vittima di 80 anni, che, nei giorni successivi all’evento come noto è poi deceduta per le gravi ferite riportate. La minuziosa attività tecnica svolta dal Reparto ha consentito di ricostruire progressivamente la rete di collegamenti tra gli indagati, quattro dei quali sono stati arrestati, sempre dai Carabinieri di Sala Consilina, per una tentata rapina in un’abitazione avvenuta in provincia di Vibo Valentia nel febbraio 2010. Le misure custodiali scaturiscono da un’articolata attività tecnica e acquisizioni documentali, svolte nel periodo febbraio 2010 - gennaio 2014. “Si tratta di indagine speculare, svolta con attività investigativa tradizionale” ha esordito il Procuratore Russo nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi a cui hanno preso parte anche il Colonnello Riccardo Piermarini e il Comandante Emanuele Corda- “c’è stata una vera risposta istituzionale corretta ed efficace con appostamenti, intercettazioni per ricostruire i reati. E anche grazie a qualche errore commesso, sono stati messi al loro posto tasselli importanti per risalire agli autori di furti e rapine. Si è trattato di delinquenza stanziale”. In particolare, vengono contestati 31 episodi delittuosi, commessi in Campania, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise e Lazio dove si è registrata una massima mobilità. I furti venivano pianificati da una struttura criminale verticistica alla cui sommità vi era un croato, i furti avvenivano spesso ai danni di abitazioni situate in zone isolate e in assenza degli occupanti. In qualche caso dopo essere stati scoperti gli autori del misfatto hanno usato violenza contro le persone per assicurarsi la disponibilità della merce sottratta e l’impunità. La refurtiva, composta soprattutto da monili e preziosi, veniva immessa sul mercato da un ricettatore di Napoli, il quale si occupava anche di finanziare gli spostamenti dei membri del gruppo per assecondare meglio i reati di furto e rapina nei diversi territori presi di mira e fornire ai membri del clan malavitoso i relativi automezzi tutti intestati a prestanome. Utili erano anche i molteplici alias con i quali si distinguevano i componenti del gruppo. Ulteriori misure dovrebbero essere eseguite tra qualche giorno perché prosegue incessante l’attività di indagine. Non è stata invece eseguita ulteriore misure cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di una donna residente nell’hinterland romano, in quanto nel 2012 è sopraggiunta una sentenza dell’autorità giudiziaria con la quale è stata dichiarata incapace di intendere e volere.
Antonella Citro
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