Non ci sarà alcun referendum sulla nuova geografia giudiziaria. E’ questo il verdetto della Corte Costituzionale che ieri ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo delle norme sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Sarà necessario attendere il deposito della sentenza per capirne le motivazioni e la loro lettura ne spiegherà l’aspetto formale ma quello politico resta. “Con tale decisione vengono liquidati i Tribunali cosiddetti minori, ma quel che sconcerta è che sia impedito alle istituzioni locali, in rappresentanza dei cittadini, di avere un qualche ruolo, una voce in capitolo, almeno questa volta- dice a caldo il Presidente del comitato pro referendum Katia Nola- ben nove regioni in Italia, 23 milioni di cittadini, hanno chiesto il referendum abrogativo e questo il governo non può ignorarlo, la democrazia si basa sulla volontà popolare. La legge taglia tribunali colpisce in maniera indiscriminata con tagli lineari, senza valutare gli effettivi risparmi o costi, tanto meno risponde al criterio della efficienza propugnato. “L’intervento normativo va rivisto e corretto – continua decisa Nola- e è per questo che le attività non si fermano, si continuerà per il tramite di ogni rappresentanza istituzionale ad incalzare il Governo ed il Ministero, valutando la opportunità di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea perché questa riforma mette in discussione il diritto del cittadino all’accesso alla giustizia”. Emblematico appare ora più che mai ,il titolo della VIII Conferenza dell’Avvocatura organizzata dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura che prende il via oggi a Napoli: La Giustizia umiliata: quale democrazia senza diritti? E dalla riflessione che ne deriva occorrerà prendere ulteriore spunto perché la democrazia venga riaffermata riappropriandoci dei nostri diritti e, per questo, continueremo la nostra lotta. “Il comitato referendario con i delegati delle nove Regioni non si arrende” - conclude Nola. “Hanno vinto ancora una volta i Poteri Forti”, con queste parole invece il Consigliere Regionale del Pd, Donato Pica, commenta la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo della riforma della geografia giudiziaria. “La bocciatura arrivata dalla Corte Costituzionale – continua Pica- rappresenta l’ennesima sconfitta per la politica tra un parlamento che non riesce a riappropriarsi delle proprie prerogative legislative ed un governo,sempre più lontano dalle reali esigenze dei cittadini , che non tiene conto delle diverse realtà del Paese. I tanto conclamati effetti positivi della Riforma in termini di efficacia, efficienza ed economicità non si sono visti e né si vedranno. Faccio appello- conclude Pica- ancora una volta, al buon senso delle rappresentanze politiche ed istituzionali alle quali sottoporremo presto un’apposita proposta di legge”.
Antonella Citro
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