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Tagli alla Sanità: Caldoro dice no.


15-10-2013

Tagli al Fondo sanitario nazionale. Il presidente della Regione Stefano Caldoro, volato stamani a Roma per partecipare e un confronto tra i governatori delle Regioni in vista del varo, domani in Consiglio dei ministri, della legge di Stabilità – ribadisce un secco no a ogni ipotesi di taglio sulla torta dei finanziamenti che compongono il fondo sanitario nazionale. Per la Campania si tratterebbe di lasciare nel piatto circa 350 milioni di euro su un fondo regionale che nel 2013 ammonta a circa 9,6 miliardi di euro. “Fra le Regioni c’ è piena sintonia – sottolinea Caldoro – non sono sostenibili tagli alla sanità. E’ seriamente in discussione il diritto alla salute. La Campania in particolare non si può permettere ulteriori riduzioni dei trasferimenti: siamo la regione più penalizzata dalla ripartizione del fondo sanitario in virtù di regole anacronistiche che non hanno riscontro in nessun Paese occidentale”. Caldoro fa riferimento al fatto che la quota di finanziamento e l’assegnazione del riparto del fondo nazionale avviene attraverso il criterio della correzione del dato procapite secco solo e soltanto in base all’anzianità della popolazione. Criterio che a fronte del secondo posto della Campania, dopo la Lombardi per numerosità della popolazione ne fanno l’ultima in Italia nel calcolo procapite a causa della più bassa età media. Un criterio che non tiene in nessun conto la deprivazione sociale, la povertà relativa, l’alta incidenza di malattie croniche invalidanti e l’emergenza ambientale che tanto incide sull’incidenza di malattie degenerative.

Finanziaria, tagli per la Sanità: la verità domani in Parlamento

Nessuna certezza sui tagli per la Sanità nella legge di Stabilità che il Consiglio dei ministri partorirà domani. Tra annunci e smentite monta l’allarme sui nuovi tagli al servizio sanitario nazionale che potrebbero essere nell’ordine dei 3 O 3,5 miliardi di euro. Per la Campania un salasso che vale il 10 per cento della cifra. Circa 300 milioni di euro. Il giallo sui tagli alla sanità potrà essere sciolto solo domani. Nella peggiore delle ipotesi circolate in questi ultimi giorni entro il 2015 si raggiungerebbe il tetto di 5 mld di cui 3,5 miliardi per il solo 2014 a cui si aggiungerebbe un’ulteriore taglio di 1,5 mld nel 2015. Il premier Enrico Letta rassicura ma non dà certezze. La Sanità, secondo le ultime dichiarazioni ufficiali, sarebbe stata risparmiata da nuovi interventi. In ogni caso il testo che entrerà in Consiglio dei ministri poi dovrà passare il vaglio del Parlamento. Ma se il decreto conterrà tagli difficilmente potranno poi essere eliminati in toto nel testo definitivo. Quel che è certo è che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è preoccupata. Dai ministri dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, non arriva nessuna decisa smentita sui tagli alla sanità.

Il patto per la salute
Il tutto va condito con la discussione aperta, in Conferenza Stato-Regioni, sul Patto per la Salute. “Di tagli alla sanità non ne ho mai sentito parlare – si affretta a dire il ministero dello Sviluppo Flavio Zanonato – è una voce in capo alle Regioni. Mi sembrerebbe una misura inaccettabile perché la Sanità incide soprattutto nella parte più debole della popolazione”. Più cauto Franceschini che fa capire che la scelta politica sarà definita nelle prossime ore. La speranza è che se tagli saranno non si applicheranno in maniera lineare su tutta la popolazione ma si individui un criterio che salvaguardi gli indigenti e la popolazione più fragile. E nuovi ticket dovrebbero essere scartati a priori.

I lavori di Camera e Senato
Rispetto alla prossima Legge di Stabilità il presidente della Conferenza Stato-Enti locali Vasco Errani ricordato che le Regioni partono da un taglio del 43 per cento, dal 2010 al 2013, delle risorse di competenza e sulla sanità poi c’è un taglio che, nell’ultimo quadriennio, pesa per oltre 31 miliardi. Su questo fronte c’è bisogno, ad esempio, di chiarezza definitiva rispetto all’impegno, assunto dal Governo, di garantire i 2 miliardi necessari per la copertura ticket del 2013, considerando questi 2 miliardi come aggiuntivi rispetto al previsto fondo sanitario, a partire dal 2014, in un quadro certo di programmazione quadriennale. In ogni caso quella che inizia è una settimana incandescente alla Camera e al Senato. A questo punto l’audizione del ministro alle Commissioni riunite Affari Sociali e Bilancio di Montecitorio diventa molto importante. Si svolgerà infatti dopodomani mercoledì, il giorno dopo il varo della legge di stabilità. Fari puntati sulla sostenibilità del Ssn che stanno portando avanti congiuntamente le Commissioni. A Palazzo Madama la Commissione Sanità, all’interno dell’Ufficio di presidenza, inizia una seria di audizioni sugli Opg e sulla medicina penitenziaria. Mercoledì è prevista un’audizione anche per l’Aifa sui provvedimenti a tutela della salute pubblica.

tratto da: www.denaro.it




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